Da "IL PICCOLO" di Trieste di lunedì 24 settembre 2012
Rampigada Santa, la carica dei 230
Una folla ha partecipato alla salita dal livello del mare fino all'Obelisco
Un popolo di “salitomani”, votati alla fatica, in grado di esaltarsi di fronte a un tappeto di pavè che, in soli 2000 metri, conduce dal livello del mare ai 343 metri dell’Obelisco. Hanno risposto in 230 al richiamo lanciato dall’Associazione Spiz, la stessa che organizza le Olimpiadi delle Clanfe, raccogliendo la sfida di percorrere Scala Santa, la regina delle salite triestine con quel 16 %di pendenza media che, in alcuni tratti, raggiunge e supera il 20 %. La prima edizione della “Rampigada Santa” è appena andata in archivio e già si candida a diventare una classica del calendario degli eventi triestini, capace di valicare il confine che separa gli appuntamenti agonistici da quelli di costume. Lamanifestazione andata in scena sull’arteria che collega il rione di Roiano all’altipiano carsico, infatti, ha raggiunto l’obiettivo di riunire ciclisti e podisti, mescolando i semplici appassionati della domenica ai migliori interpreti delle discipline di resistenza, giunti anche da fuori regione. I primi nomi a comparire sull’albo d’oro della “Rampigada” sono Stefano Fatone (10’18”) e Michela Facchin (16’39”), fra i ciclisti, e Michele Ermacora (11’41”) e Daniela Da Forno (14’06”) fra i podisti. Fatoneè giunto a Trieste daCassano d’Adda, in provincia di Milano, lasciando a bocca asciutta i bikers nostrani. La sua prova ha davvero impressionato: mai un atleta aveva coperto Scala Santa in 10 minuti. «Se xe trafico ghe meto de più anche in auto», il commento ironico di una spettatrice alla linea del traguardo. Il trentottenne vincitore è uno specialista delle gare in salita e si è permesso il lusso di consegnare quasi 80 secondi a Maurizio Deponte, forte atleta di casa (11’35”), giunto secondo davanti a Lawrence Osborne (12’24”). È stata più combattuta la contesa fra i runners, con il friulano Michele Ermacora che ha raggiunto l’Obelisco con 20“ di vantaggio su Marco Moretton (12’01”), altro specialista della corsa in montagna. Terzo Alessandro Maraspin, al rientro da unlungo periodo di stop, cheha perso la seconda piazza per soli 27 decimi. Meno incerta la crono rosa, con la Facchin che ha nettamente staccato Beatrice Skabar (19’) e Donatella Cosliani (20’22”), e con la cadorina Da Forno che ha anticipato Loredana Gustini (15’57”) e Lorenza Muran (18’49”). Il “colore” di questa kermesse è stato affidato all’apripista “Magico Tempe”, che ha raggiunto il traguardo in 18’44”, contando sulla sola trazione di una ruota, in una lunga e faticosa impennata che ha ribadito, come sostengono gli organizzatori, che «se se pol andar su de là a pìe e in bici…se pol andar a pìe e in bici per tuto».
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