Da "IL PICCOLO" di venerdì 22 agosto 2008
DOMANI ALL’AUSONIA: IN GARA ANCHE PER LE«BOMBE AMERICANE»
Tuffatori, arriva l’Olimpiade delle «clanfe»
Da modalità esibizionistica utile ad attirare l’attenzione delle «mule», a specialità (per gioco) olimpica. I tuffi a «clanfa», che generazioni di «muli» si sono tramandati come una fiaccola virtuale, vivranno domani allo stabilimento balneare Ausonia il loro momento magico. Dalle 15 in poi è in programma la prima «Olimpiade dele clanfe e dele bombe americane». Modalità di tuffo quest’ultima anch’essa rigorosamente locale, ideata per un altro scopo: inondare di schizzi signore e signorine che solitamente stazionano vicino ai trampolini o alle piattaforme per i tuffi, di cui la piscina dell’Ausonia è stata quasi sempre dotata fin dall’immediato dopoguerra.
Al tuffo a «clanfa» dedica più di una pagina Mauro Covacich nel suo libro «Trieste sottosopra»: «Quando si parte per la rincorsa è come se si stesse galleggiando nel vuoto, con le mani dietro la nuca, le gambe tirate indietro con le ginocchia piegate e la faccia, be’, la faccia nella classica imitazione di Snoopy in estasi. Agli occhi di un profano, chi si trova in queste condizioni potrebbe far pensare di essere sul punto di prendersi una sonora panciata. Invece, a un centimetro dall’acqua – sottolinea Covacich – il tuffatore si chiude nella forma di un ferro di cavallo, cioè appunto di una clanfa, provocando il canonico tonfo, tipo bomba di profondità, e un geiger alto nel cielo. Gli altri aspettano che risalga in superficie, per dirgli quanto ha schizzato, poi tocca a uno se possibile ancora più smilzo, che si cimenta in una “bomba americana”».
Ecco, è appunto questa l’altra specialità nella quale saranno chiamati a esibirsi domani i concorrenti dell’Ausonia. La «bomba americana» si distingue da quella tradizionale perché nella prima, invece di rimanere completamente raccolti, si allunga una delle gambe. «Nessuno sa – riprende Covacich – perché l’unica variante della bomba sia americana».
I meno giovani ricorderanno come queste due specialità dei tuffi abbiano caratterizzato le loro estati dai Topolini all’Excelsior di Barcola, dal Ferroviario al Crda di Muggia. Di certo l’Ausonia, con il trampolino e la torre delle piattaforme, ha sempre costituito il punto di riferimento per quanti hanno amato e amano le due specialità. E col tempo le scuole di pensiero si sono moltiplicate: c’è chi si tuffa emettendo un lungo fischio, chi agita gli addominali come fosse un culturista, chi urla in volo.
Domani per la prima volta la gara sarà ufficiale, con una giuria composta da cinque membri che valuteranno «sia l’esecuzione che l’entità dello spruzzo prodotto» dai tuffi, previsti in numero massimo di due. Cinque le categorie: «fioi» (meno di 12 anni), «muleti» (dai 13 ai 16), «muli» (dai 17 ai 25), «muloni» (dai 26 ai 36) e «vece bobe» (over 36). È necessario iscriversi, direttamente all’Ausonia (per informazioni tel. 3393781703 o 3316016321). Il tutto andrà vissuto nel classico spirito del «morbìn» triestino. E con l’auspicio che nessuno prenda una brutta... «panzada», che è l’umiliazione più pesante.
Ugo Salvini
copyright © 2008 IL PICCOLO - tutti i diritti riservati