
L’Olimpiade dele Clanfe nasce nel 2008 per trasformare in specialità olimpica, sempre che sia possibile e comunque per gioco, una modalità esibizionistica che generazioni di «muli triestini» si sono tramandati come una fiaccola virtuale.
Per descrivere il tuffo a «clanfa» prendiamo in prestito lo scrittore triestino Mauro Covacich che nel suo libro «Trieste sottosopra. Quindici passeggiate nella città del vento» [Editore Laterza (collana Contromano) 2006, 192 p.] dedica più di una pagina a questi tuffi: «Quando si parte per la rincorsa è come se si stesse galleggiando nel vuoto, con le mani dietro la nuca, le gambe tirate indietro con le ginocchia piegate e la faccia, be’, la faccia nella classica imitazione di Snoopy in estasi. Agli occhi di un profano, chi si trova in queste condizioni potrebbe far pensare di essere sul punto di prendersi una sonora panciata. Invece, a un centimetro dall'acqua il tuffatore si chiude nella forma di un ferro di cavallo, cioè appunto di una clanfa, provocando il canonico tonfo, tipo bomba di profondità, e un geiger alto nel cielo. Gli altri aspettano che risalga in superficie, per dirgli quanto ha schizzato, poi tocca a uno se possibile ancora più smilzo, che si cimenta in una “bomba americana”».
Clanfe, bombe americane e testabalòn (kamikaze), nate per inondare di schizzi signore e signorine che solitamente stazionano vicino ai trampolini o alle piattaforme per i tuffi, per attirare l’attenzione delle «mule», e per stabilire gerarchie “maschie” all'interno delle comitive di amici, hanno rallegrato e continuano a caratterizzare le estati triestine: un fenomeno che si ricorda sicuramente già dall'immediato secondo dopoguerra, ma la loro origine si perde nel tempo. Tutto il lungomare triestino, dai Topolini all'Excelsior di Barcola, dal Ferroviario al C.R.D.A. di Muggia, dallo stabilimento Ausonia alla baia di Sistiana, ha assistito a queste singolari esibizioni di tuffi che col tempo hanno visto moltiplicarsi scuole di pensiero, varianti ed evoluzioni di ogni genere.
L'Olimpiade dele Clanfe, per la prima volta, fa diventare tutto questo folklore una gara sportiva ufficiale, con tanto di giuria, coefficienti di difficoltà, votazioni e medagliere olimpico. Il tutto però vissuto nel classico spirito goliardico del «morbìn triestìn».
In sintesi, l’Olimpiade dele Clanfe, è un divertentissimo evento sportivo che in nome di questa unicità triestina unisce tutte e tutti in una festa di tuffi strambi, tonfi e schizzi in mare.