Da "Il Piccolo" di Trieste di domenica 31 luglio 2011
Clanfe, anche “Silvio e Ruby”
Ben 160 iscritti e numeri da cabaret durante i tuffi. Concorrenti giunti perfino da Roma
di Ugo Salvini
La fama internazionale dei “clavadistas” di Acapulco, i tuffatori che si buttano da 35 metri in un'insenatura larga pochi metri e profonda ancora meno, non la potranno raggiungere mai. Ma il “morbìn” dimostrato ieri all’Ausonia dai quasi 160 iscritti (record assoluto di presenze) alla quarta Olimpiade delle “clanfe” è qualcosa di originale e unico. Il pubblico, che ha atteso con ottimismo poi premiato che il sole uscisse dalle nuvole per inondare di luce la bandiera di questa speciale Olimpiade, ha trovato riscontro nella fantasia e nella creatività di “vece marantighe”, “bobe”, “vanzadori”, che si sono alternati nei tuffi. Alcuni concorrenti hanno organizzato autentiche scenografie da consumare nei pochi secondi da vivere in aria, dopo lo stacco e prima dell’entrata in acqua. Fra i più applauditi Gigi e Armando, che in futuro diventeranno genero e suocero, uno di 60 e l’altro di 31 anni, che hanno dato vita a un vero e proprio sketch intitolato "Silvio e Ruby": prima di “clanfare” in acqua, Silvio è riuscito a consegnare a Ruby una borsa di studio “per un futuro migliore”.
Grande successo anche per il coloratissimo gruppo di hawaiani, che si sono tuffati tutti contemporaneamente: fra loro nonno “Toio” Muiesan (sì proprio lui, il centravanti della Triestina di qualche tempo fa) e il nipotino Gabriel che, con i suoi cinque anni, è stato il più giovane in gara. Apprezzato anche “Mister crocodile dundee” che, con tanto di coltello fra i denti, si è scagliato dall’alto su un materasso galleggiante a forma di coccodrillo. Gli organizzatori hanno salutato con soddisfazione anche la presenza di un tuffatore rumeno, uno ucraino, l’ultimo in ordine di tempo a iscriversi, due soli minuti prima della chiusura delle liste, di un gruppo di friulani, un altro di pordenonesi.
«Abbiamo avuto, per il secondo anno consecutivo – ha sottolineato Manuela, tuttofare del gruppo ‘Spiz’, club ideatore e organizzatore delle Olimpiadi delle clanfe – la presenza di una famiglia di Roma, i cui componenti vengono a Trieste proprio per partecipare a questa competizione». Anche il sindaco, Roberto Cosolini, ha voluto assistere alle evoluzioni dei “clanfadori”, ma la speranza di vederlo tuffarsi è durato pochi istanti. Cosolini ha cortesemente declinato. Quest'anno la manifestazione ha avuto anche un suo inno ufficiale, composto da “Maxino”, musicista triestino specializzato in parodie dialettali di motivi molto noti, che lo ha intitolato "Tira tira una clanfa". Il video, proposto su facebook, conta già migliaia di visitatori.
«Una novità assoluta di quest’anno – ha precisato Manuela – è stata l’introduzione della categoria ‘Ufo’, nella quale hanno potuto fare ingresso solo coloro che hanno superato un coefficiente molto elevato di difficoltà». La giuria era chiamata a giudicare quattro componenti: l’estetica del tuffo, il volume dello schizzo, il coefficiente di difficoltà, la composizione artistica. Oltre a lottare per il primo posto nelle classifiche delle varie categorie, i “clanfadori” hanno gareggiato anche per i titoli di “Re e Regina delle clanfe”.
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