Da di Trieste di venerdì 1 dicembre 2017
Il ritmo contagioso di Andrea
ballerino in sedie a rotelle
Coinvolto da giovane in un incidente Pisano ha poi scoperto la passione per la danza
E in coppia con Silvana macina premi. Compreso quello vinto per una super “clanfa”
di Alexandra Del Bianco
«Mi presento: mi chiamo Andrea e quella che leggerai è la mia storia …». Non è l’incipit di un romanzo, non ancora perlomeno, ma il racconto della straordinaria avventura di un uomo coraggioso e speciale. Andrea Pisano, oggi 49enne, è costretto su una sedia a rotelle a seguito delle lesioni riportate dopo un grave incidente stradale. Una condizione che non gli ha però impedito di dedicarsi a quella che ha scoperto essere una grande passione: la danza. Sì perché, nonostante non possa camminare e muoversi autonomamente, Andrea volteggia sulla sua sedia accanto a Silvama, ballerina normodotata con cui fa coppia fissa.
La vita di Pisano è cambiata radicalmente il 28 gennaio 1983. «Ricordo quella giornata come se fosse oggi - scrive Andrea -. In quel periodo ero un adolescente terribile, non riuscivo a stare fermo. Come molti miei coetanei, non vedevo l’ora di uscire di casa per giocare. Quel giorno di trentaquattro anni fa - ricorda - stavo giocando su un tetto, che all’improvviso ha ceduto, e io sono caduto rovinosamente al suolo: sono rimasto ben quattro mesi in coma e successivamente un anno in carrozzella, ricoverato all’ospedale “Gervasutta” di Udine, senza parlare né camminare».
Ma Andrea di mollare non ne ha voluto proprio sapere, mai. Complici forse le sue origini sarde che gli hanno trasmesso un temperamento forte e tenace. «Dopo un anno di continue cure e terapie - confida Andrea - ho ripreso ad andare a scuola e, poiché adoro i bambini, ho scelto l'istituto magistrale, l'ho terminato e poi ho intrapreso un corso per operatore di editoria elettronica all’istituto “don Gnocchi” a Roma, dove ho avuto la grande fortuna e l’onore di poter abbracciare Papa Giovanni Paolo II: che emozione per me!».
Ma di incontri eccezionali Andrea ne ha fatti anche a Trieste, città in cui vive da oltre trent’anni e che ha potuto assistere, la scorsa estate, ad una sua singolarissima performance. Pisano ha infatti partecipato ad uno degli eventi clou della bella stagione triestina: le “mitiche” Olimpiadi delle clanfe. Si è tuffato indossando addirittura un tutù rosa, giusto per non passare inosservato. Una mise, e un coraggio, che hanno alla fine conquistato la giuria, che gli ha assegnato il premio Morbin.
Del resto il “morbin” di sicuro non manca a questo piccolo grande uomo che nel 2014, proprio grazie a una delle sue grandi passioni, la danza sportiva in carrozzina, è riuscito a realizzare uno dei suoi più grandi sogni: «Il 4 ottobre 2014, in occasione del primo galà internazionale dello Sport Paralimpico “Believe to be alive”, è stata una giornata memorabile per me, perché ho abbracciato Papa Francesco, un uomo speciale». Speciale è anche la passione di Andrea per la disciplina sportiva che continua a regalargli forti emozioni e grandi soddisfazioni. Una passione nata un po’per curiosità: «Mi sono avvicinato a questo sport – racconta Andrea - perché sono una persona che ama sperimentare, nella vita come nello sport». Ed è proprio grazie al desiderio di dimostrare innanzitutto a se stesso che nella vita niente è impossibile, che Andrea da qualche anno danza in carrozzina con l’associazione dilettantistica Accademia Danze Trieste, con ottimi risultati: «Che grande onore è stato per me - confida Andrea - e per la mia partner di danza dal 2014 Silvana Schreiber, essere premiati lo scorso 17 ottobre come una delle coppie, nella specialità wheelchair, che si è distinta maggiormente in Friuli Venezia Giulia nell’ultima stagione agonistica di danza sportiva appena conclusa».
Una coppia sportiva inossidabile quella formata da Andrea e Silvana, a dimostrazione del fatto che la voglia di provare e di mettersi in gioco è più forte di qualsiasi ostacolo che la vita ti presenta. Danza, teatro, amici: sono questi i tasselli della vita di Andrea che riescono a trasmettergli gran parte di quella inesauribile gioia di vivere che lo contraddistingue. Una gioia alimentata anche dalla sua famiglia: «Sono il terzo di cinque figli - racconta Andrea - e vivo a Trieste con mia madre e Filippo, uno dei miei fratelli. Mio fratello Alessandro è papà di due figli, Carlo e Nicola, batterista della giovanissima band “Spritz for five!”».
La morale di questo “racconto” speciale? Citando le parole di un Niccolò Machiavelli, si potrebbe riassumere il tutto in una frase: «Dove c’è una grande volontà non possono esserci grandi difficoltà». E siamo certi che Andrea avrà ancora molto da raccontare e insegnare.
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