Da di Trieste di sabato 4 settembre 2021
Alessandra Salvi e il piccolo Ryan premiati come vincitori del contest nel giorno dedicato al nuovo “trampolino-monumento” all’Ausonia
Mamma “Wonder Woman” e suo figlio “Deadpool” eroi delle Clanfe olimpiche nel regno dei tuffatori
Francesco Cardella
Lei goliarda nell’animo, convinta e pittoresca “emula” delle eroine dei fumetti. E lui un degno figlio d’arte.
Si chiamano Alessandra Salvi e Ryan Saksida, madre quarantacinquenne e figlio di quasi otto anni: sono i vincitori assoluti delle delle Olimpiadi delle Clanfe, la sorta di “carnevale” estivo a sfondo atletico-sportivo che da 14 anni gioca, tra colore e lazzi, sull’inestetismo e sullo spirito del tuffo tipico delle spiagge triestine. Alessandra Salvi e il figlio Ryan non hanno “solo” vinto la manifestazione curata dall’Associazione Spiz, ma si sono aggiudicati il titolo di Regina e Re, un traguardo storico esaltato dai crismi della parentela.
Ieri, all’Ausonia, è andata in scena la prima parte della cerimonia di premiazione di un’edizione svoltasi anche quest’anno in rete causa Covid, nobilitata tuttavia da un notevole numero di partecipanti, quasi una settantina.
Tra i filmati inviati dai tuffatori in lizza c’erano appunto i video riguardanti le prodezze di mamma Alessandra e del piccolo Ryan. «Sono effettivamente una goliarda e avrò già partecipato a sette edizioni delle Olimpiadi delle Clanfe », premette la Regina delle Clanfe 2021: «Mi piace anche travestirmi da eroina dei fumetti quando serve, e giocare anche così. A volte da Wonder Woman, oppure da Cat Woman». Insomma, una vera vocazione.
Uno spirito che quest’anno mamma e figlio hanno messo in pratica registrando un video in Friuli, dalle parti di San Daniele nei pressi di un fiume, dando vita a delle gag strepitose, inevitabilmente intitolate “Clanfe in Furlania”. «Nessuna forma di campanilismo, sia chiaro», precisa ancora Alessandra Salvi: «Eravamo da quelle parti per festeggiare il mio compleanno e abbiamo voluto anche registrarci per le Olimpiadi. L’unico vero messaggio, forse, era la voglia di tornare sempre più liberi e di poterci esibire al più presto in presenza, come abbiamo sempre fatto in questi anni».
La Wonder Woman bionda di San Giusto e il piccolo Ryan (solito a sua volta a vestire i panni del personaggio Deadpool) sono stati dunque premiati ieri all’Ausonia con la consegna di una stampa firmata dall’artista triestina Paola Ramella.
La Regina e il baby Re della goliardia triestina in salsa marina ieri hanno vestito i panni degli ospiti d’onore all’interno di una altrettanto estemporanea cerimonia.
Si perché l’appuntamento allestito all’Ausonia, e organizzato in collaborazione con la Cooperativa Croce del Sud, era incentrato sul battesimo del “Monumento al tuffatore triestino” creato da Aldo Giannotti in collaborazione con Pablo Chiereghin, opera realizzata a coronamento di “Vettori”, il progetto di residenze Contrada / Artisti nei territori 2021, reso possibile dal ministero della Cultura e dal sostegno della Regione Fvg e dal Comune di Trieste.
L’arte contemporanea ha sposato così, alla fine, anche la goliardia delle Clanfe. Il monumento si traduce in un basamento proveniente dalle cave di Aurisina: un blocco marmoreo apparentemente avulso dal contesto ma ritenuto «concettuale» dagli autori.
Un’opera dunque non solo virtuale o meramente simbolica ma in grado di regalare, assicurano sempre i creatori, una «visualizzazione del divenire ». Quando su quel marmo ci sale qualcuno, quindi, ecco prendere vita riferimenti e celebrazioni, dinamiche e materia. Una autentica piattaforma sopra il mare, partecipativa ed evocativa. E aperta a tutti. Specie ai cultori delle Clanfe.—