La 10ª Olimpiade dele Clanfe 2017 sulla STAMPA...
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Da di Trieste di mercoledì 19 luglio 2017
IL 29 LUGLIO
Olimpiadi delle clanfe
All’Ausonia la saga del tuffo improbabile
di Francesco Cardella
Due lustri di dinamica goliardia in salsa triestina. Edizione numero 10 delle Olimpiadi delle clanfe, il festival del “morbin” estivo ideato dall’associazione Spitz, l’evento da giocare tra il colore di improbabili tuffi e giurie da poter anche corrompere, in programma sabato 29 luglio (alle 13 le esibizioni, dalle 14 la gara ufficiale) nel teatro canonico dello stabilimento Ausonia.
Un decennale quindi, e come tale soggetto a importanti novità sul piano delle celebrazioni e per quanto riguarda il monte premi. Per accompagnare la saga del tuffo artistico volutamente sbilenco, quest’anno la cornice si avvale di un libro edito dalla Spitz, una trentina di pagine dedicate al racconto di “Un tuffo lungo dieci anni”, viaggio tra la genesi, le caratteristiche, gli sviluppi e gli “olimpici” del primo scorcio di vita della manifestazione. L’altro sigillo allo storico compleanno è costituito da un ciondolo in argento, realizzato dal laboratorio orafo Ghirigoro, piccolo gioiello che farà parte del pacco dono per tutti gli iscritti. A proposito di iscrizioni: il termine ultimo per aderire alle Olimpiadi delle clanfe è giovedì 27 luglio (entro la mezzanotte) e sempre in modalità on-line disponibile sul sito www.spiz.it.
Invariate le altre credenziali della manifestazione. Restano infatti sette le categorie in lizza - “Pici e Pice”, “Muleti e Mulete”, “Muli e Mule”, “Muloni e Mulone”, “Mati e Babe”, “Vecie Bobe e Vecie Marantighe” e la “Ufo”, quest’ultima riservata ai fuoriclasse dotati di numeri con coefficenti elevati di destrezza nel tuffo - e tre le specialità di base, al di là delle varianti, da tradurre dal trampolino dell’Ausonia, ovvero la classica clanfa, kamikaze (tuffo a testa che rasenta la fatidica “schienada”) e bomba americana, dove ci si regge un ginocchio prima dell’impatto in mare. Indispensabile insomma “skizzare”, ovvero rendere fragoroso il cozzo con l’acqua, e sopratutto saper colorare la coreografia, dato indispensabile alla luce della cifra forse più importante in chiave di valutazione, quella del “Morbin”, il tasso di spirito e goliardia posto sotto la voce triestinità e dintorni.
Niente male i premi costituiti in buoni acquisto, buoni sconto, abbonamenti alla Pallacanestro Trieste e gadget vari. Il dato più curioso? Il più atipico risiede nella possibilità di “corrompere” la giuria (possibilmente in generi alimentari) ma a un patto: bisogna dichiararlo pubblicamente. Forse “disonesti” ma almeno trasparenti, le Olimpiadi delle clanfe sono anche questo. Ulteriori informazioni scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonando al 3393781703.
GIURIA DEL DECENNALE
Tanja Cagnotto alle Olimpiadi delle clanfe del decennale? Si tratta di un vecchio sogno, ipotesi avanzata anche quest’anno, almeno per poter confidare nella presenza della tuffatrice azzurra non tanto sul trampolino quanto tra i giurati. Sarà tuttavia difficile vedere all’Ausonia la campionessa alle prese con una giuria che invece ha già ufficializzato Daniele Cavaliero, il figliol prodigo della Pallacanestro Trieste Alma, Andrea Pecile, anch’egli cestista e storico componente dello staff organizzativo delle clanfe, Diego Manna, l’anima della manifestazione, Cristina Cecchini e l’istruttore di tuffi Alberto Krebel. Per il quoziente di “Morbin”, le Olimpiadi si affidano quest’anno invece alla partenopea Chiara Gily
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Dal
di mercoledì 19 luglio 2017
SV. ANRDEJ - 10. izveba Olimpijade bo v kopališču Ausonia potekala v soboto, 29. julija
Skoki za smeh in dobro voljo
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Da di Trieste di martedì 25 luglio 2017
VERSO LE CLANFE
Zotti e i suoi “Muloni” pronti a dare la scossa
Il clan di Davide, vincitore del concorso “InventoTrieste”, punta a stupire. «Cercheremo di guardare al futuro»
di Francesco Cardella
Stupire, divertire, ma soprattutto rivoluzionare il concetto di partecipazione all’evento. È il manifesto dichiarato di Daniel Zotti e del suo clan di improbabili tuffatori, monito rivolto alla decima edizione delle Olimpiadi delle clanfe, in programma sabato nel teatro classico dello stabilimento Ausonia.
Innovare quindi. Questa la trama dominante dei “Muloni” dell’allegorico team di Daniel Zotti, uno abituato a lasciare il segno in ogni sua partecipazione divenendo di fatto l’olimpionico delle Clanfe più decorato, con quattro successi in altrettante edizioni. Quasi una missione di vita la sua. Una cosa è certa: la decima delle Clanfe dovrà rappresentare la fatidica svolta, quella che intende rappresentare il varo dell’evoluzione, il passaggio epocale dalla goliardia al delirio ancor meglio organizzato: «Una innovazione che partirà dal nome concepito per il numero, ovvero “Fotonico” - annuncia convinto Zotti – puntiamo a una scossa autentica, a un cambiamento nell’approccio alla manifestazione, cercando di dare a questa grande manifestazione un senso ancor più colorato, sotto ogni profilo».
Già, il colore. Sotto questo aspetto le tracce non sono mancate nemmeno nelle precedenti uscite sui trampolini dell’Ausonia, vedi le parodie in salsa politico/sociale (leggi il caos stradale in alcune zone topiche cittadine) con tanto di imitazione dell’allora sindaco di Trieste Roberto Cosolini o le letture agrodolci della presunta “triestinità”, tema filtrato attraverso le distorsioni dei canali social e le vicende comportamentali di tale Toio. Quest’anno invece il “salto” stilistico preannunciato parte da lontano, si avvale di tracce attinte dal linguaggio della scienza (i fotoni sono particelle di energia luminosa) ma si lega ancor più direttamente al senso del «fantastico», forse dell’irreale: «L’impronta futurista non mancherà quest’anno – assicura ancora Daniel Zotti, distillando poche particelle di anticipazione riguardo la prossima avventura alle Clanfe – anzi, cerchiamo di guardare proprio al futuro. Certo, nel linguaggio comune il termine “fotonico” si usa a volte per definire qualcosa di molto bello, forse incredibile: noi vogliamo tradurlo nella stessa maniera».
Insomma Zotti e la sua gang vogliono più stupire che vincere, dotandosi di affetti ed effetti più o meno straordinari, provando soprattutto a scompaginare le tipologie di Clanfe e dintorni viste all’opera nell’ultimo lustro. Assieme a Zotti, reduce dal successo nel Contest “InventoTrieste” (suo il logo InTRIESTEing”), la squadra in lizza nei “Muloni e/o Mulone” si avvale dei fratelli Bucci (Daniele e Davide), Mario Tutone e Stefano di Luriano (in realtà Di Luciano n.d.w.). Assente giustificato l’altro veterano del gruppo, Francesco Natali, volato in Liguria a caccia di un carriera professionale anch’essa innovativa. Anzi, fotonica.
IL LIBRO
Trenta pagine di tuffi e goliardia
“Un tuffo lungo dieci anni”: è il titolo del libretto celebrativo che accompagna l’edizione 2017 delle Olimpiadi delle clanfe, opera targata Spitz, la sigla organizzativa della popolare quanto goliardica manifestazione estiva. Due lustri di storia racchiusi in poco più di 30 pagine, un piccolo volo narrativo tra i tratti fondamentali della triestinità formato estate tra curiosità e genesi delle improbabili specialità di tuffi. (f.c.)
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Da di Trieste di giovedì 27 luglio 2017
Le Clanfe? «Tutto è nato a Barcola»
Mauro Vascotto: eravamo a fare tuffi fra amici, mi venne l’idea delle Olimpiadi
di Micol Brusaferro
Conto alla rovescia per la decima edizione dell’Olimpiade dele Clanfe, in programma sabato dalle 13 all’Ausonia, un evento cresciuto anno dopo anno per popolarità e partecipazione, un appuntamento goliardico che anche nel 2017 promette di far divertire pubblico, giuria e iscritti. Anima dell’iniziativa da sempre è Mauro Vascotto, presidente dell’associazione SPIZ.
Com'è nata in origine l'idea dell'olimpiade?
Dopo una rimpatriata di vecchi, anche in senso anagrafico, frequentatori del VII Topolino sul lungomare triestino di Barcola. L'afa bestiale aveva fatto sì che invece di ritrovarsi direttamente a cena ci eravamo dati appuntamento lì per "un per de clanfe prima de zena". Mentre ci stavamo tuffando come ragazzini ho pensato che sarebbe stato bello inventarsi una gara di clanfe. Il mattino seguente, in ufficio, ne ho parlato con Diego Ziodato, amico e collega, con cui ci raccontavamo sempre aneddoti sui tuffi triestini sia passati, sia attuali. Lui frequentava assiduamente lo stabilimento Ausonia di Trieste e mi ha messo in contatto con la direttrice di allora che era Cristina Cecchini e che proprio in omaggio a quella prima edizione, quest'anno sarà componente della Giuria. In men che non si dica era nata l'Olimpiade dele Clanfe. Il nome è stata una scelta dettata dallo spirito che volevo avesse la manifestazione e in omaggio alle concomitanti olimpiadi "ufficiali" cinesi.
I tipi più strani che ricordi si siano tuffati?
All'Olimpiade dele Clanfe una parte del punteggio finale è data dalla performance artistica e molte persone puntano a questa per distinguersi e superare in classifica gli altri concorrenti. In perfetta sintonia con l'adagio triestino che recita "se no i xe mati a Trieste no i sta", durante gli anni abbiamo visto di tutto. Ricordo una telefonata di un tizio che voleva tuffarsi con il vespino, poi coscienziosamente modificato in un tuffo più "leggero". Un altro aneddoto simpatico è stato quello di un signore, anagraficamente non più ragazzino ma ancora mulo-mato nell'animo, che dopo che la moglie gli aveva proibito di partecipare le ha mentito su dove andava realmente per venire a tuffarsi lo stesso. Ogni anno seguo passo passo le iscrizioni e leggo i temi dei tuffi e un po’ me li immagino, ma preferisco non sapere troppo per rimanere stupito anch'io quando si presentano sul trampolino, come è successo in questi anni, vestiti da Gollum, o da cuoco che insegue un astice per cucinarlo, oppure da chi sbeffeggia i fatti di cronaca (penso alla diatriba su via Mazzini pedonale) oppure chi riesce persino a costruire un muro di polistirolo per mettere in scena il caratteristico bagno "Pedocin". Voglio anche ricordare il primo emozionantissimo tuffo di Andrea Pisano che nonostante la grave disabilità che lo ha colpito in tenera età ha voluto combattere per partecipare alla nostra manifestazione. Eravamo davvero tutti commossi sia nel vederlo tuffarsi, poi riconoscendogli il coraggio durante le premiazioni.
Come si prospetta la decima edizione per ora?
È un traguardo, un anniversario importante che sancisce il successo della manifestazione. Paradossalmente è stata l'edizione che ha dovuto superare il maggior numero di ostacoli. Da quelli economici a quelli organizzativi. Fortunatamente le capacità e l'esperienza dei soci di SPIZ hanno fatto sì che tanti di questi ostacoli venissero superati agevolmente, ma resta il fatto che sono state spese molte forze ed energie. Fortunatamente la gente ci vuole bene e gli aiuti a volte arrivano proprio chi meno ti aspetti, magari "nonnette" da pensione minima che però trovano 5 euro per aiutarci a coprire i costi. Questa è la parte più emozionante dell'organizzazione. L'amore e la passione del popolo delle Clanfe per l'Olimpiade e per la nostra Associazione che l'organizza.
Sogni nel cassetto per il futuro dell'evento?
Mi auguro ci sia sempre più gente che possa aiutarci nell'organizzazione, possono contattarci attraverso il nostro sito www.spiz.it. Devo ringraziare per la pazienza e il grande amore soprattutto mia moglie Emanuela e nostro figlio Matteo. Anche grazie a loro due è stato possibile che tutto ciò si realizzasse.
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Da di Trieste di venerdì 28 luglio 2017
VERSO L’OLIMPIADE
La “clanfa del Cavaliere” per l’autocelebrazione
di Simone Modugno
I clanfatori sono pronti a salire sui trampolini dell’Olimpiade domani. Per coglierne lo spirito, non si può che iniziare dalla famiglia Sbisà, che partecipa a questa tradizione contemporaneamente con le sue quattro generazioni. Valter, già bisnonno a 72 anni e che assieme alla Trieste Tuffi con Pino Auber ha raggiunto il podio nel campionato italiano master, racconta: «L’Olimpiade delle clanfe è una bellissima giornata di festa. Tutta la famiglia si tufferà a bomba, mentre io mi cimenterò in un salto mortale “uno e mezzo” a clanfa. Anche se purtroppo mi sono strappato una coscia e, se deciderò di tuffarmi, dovrò saltare con una fascia rigida. Oltretutto, il sabato successivo ho già un volo prenotato per Budapest perché parteciperò ai campionati mondiali. Fin quando avrò le forze, continuerò a tuffarmi!».
Un’altra famiglia assidua è quella di Elena Tranquillini, vincitrice della categoria “vecie bobe”, con il marito, vincitore l’anno precedente della clanfa d’oro in “mati-babe”, e la figlia, anche lei con un premio come “picia”, più la famiglia della cognata. Elena anticipa: «Questo anno saremo vestiti dall’ottava divisione dei matti di Trieste».
Altra formazione storica e altrettanto numerosa è quella dei “Fantamorbin”, quest’anno in più di venti per celebrare la loro decima partecipazione. Dopo aver usato come tema della loro esibizione precedente la cucina triestina con “culi in aria” e ancora prima la parodia di uno sponsor dell’olimpiade “Red cul”, questa volta si presenteranno nelle vesti di supereroi. Il “caposquadra” Andrea Saksida scherza: «Attueremo un’opera di corruzione della giuria, alla quale offriremo sprtiz, prosecchi e frutta nei momenti di maggior debolezza per via del caldo. A parte gli scherzi, l’importante è partecipare e divertirsi. Quindi, addirittura i furlani sono benvenuti! ». Poi aggiunge: «Avremo anche l’onore di tuffarci con Claudio Sterpin!». Con i suoi 78 anni è “il nonno delle clanfe” e come ogni anno si esibirà col suo spettacolare “tuffo mortale all’indietro con bomba”, che solitamente gli vale il podio. Però afferma: «Ormai ho una certa età e non vorrei togliere il posto a uno dei miei “nipoti”».
Nessuno invece può togliere a Guido Giadrossi il tuffo iniziale della gara, dato che dal 2010 si iscrive sempre per primo: «Non mi piacerebbe aspettare per tanto il mio turno in preda alla tensione». Poi ricorda i suoi passati successi: «Nel video promo di questa edizione compaio nell’apice della mia carriera da clanfatore: col mio splendido abito succinto da vecchia donna che tenta però di essere ancora sexy. Non riuscirò mai più ad eguagliarlo…».
Con riluttanza, rivela una piccola anticipazione per l’Olimpiade a venire: «Mi ispirerò al fatto di aver ricevuto la nomina a Cavaliere della Repubblica per aver donato più di cento volte il sangue. Titolo del tuffo: “la clanfa del Cavaliere”.
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I CLANFADORI
Majk, da Rovigno
L’esempio di Andrea
Majk Raduloviic giunge all’Olimpiade da Rovigno perché si è innamorato del suo spirito e sogna di poterne organizzare una anche nella sua città. Per Elena Tranquillini «È un modo per passare una giornata in allegria con persone che non si incontrano da anni». Secondo Guido Giadrossi «qui si vede la tanta fantasia della gente che rispecchia appieno il mondo triestino». Infine, l’Olimpiade è anche un momento per trasmettere messaggi importanti e Andrea Pisano ne è un esempio: dai 15 anni è diventato disabile a causa di un incidente, ma è sempre il primo a tuffarsi per dimostrare che si può andare avanti nonostante tutto. (s.m.)
IL DECALOGO
Dieci motivi per partecipare alla gara
Diego Manna (nella foto) illustra la sua personale visione sui dieci buoni motivi che dovrebbero stimolare la partecipazione a “l'Olimpiade dele clanfe”. Eccoli di seguito.
1. Perchè te pol far la taconeti anche in età insospetabile.
2. Perchè te pol far una biancabalena e mostrarghe el cul a tuti.
3. Perchè de bon istrian te vol pagar meno l'ingresso al'Auso.
4. Perchè anche se no te schizi niente te pol sempre vinzer el premio morbin.
5. Perchè xe l'unica manifestazion dove la giuria xe corompibile a spritzeti.
6. Perchè per un giorno Trieste xe Città delle Clanfe.
7. Perchè te vol alenarte per clanfar un giorno dal'Ursus.
8. Perchè ghe xe per tuti el libreto omagio del decenale dele clanfe!
9. Perchè i 30 vincitori ciapa el ciondolo figon fato del Laboratorio Orafo GhirigOro.
10. Perchè partecipa anche i furlani. No te volerà miga lassarli vinzer???
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Da di Trieste di sabato 29 luglio 2017
Il giorno delle clanfe
Tutti giù nell’acqua come bombe umane
Da soli o in gruppo, con o senza travestimenti, l’obiettivo è sollevare colonne d’acqua con i tuffi. Via alle 13 all’Ausonia
di Micol Brusaferro
Che sia con una bomba, una clanfa o un kamikaze, tutti pronti a tuffarsi oggi dalle 13 alla decima Olimpiade dele Clanfe. Sono 200 i partecipanti che si sfideranno dal trampolino della piscina dell’Ausonia, non solo salti in acqua più o meno acrobatici, ma veri e propri siparietti divertenti tra travestimenti e scenette studiate o improvvisate. Pubblico delle grandi occasioni allo stabilimento balneare, con centinaia di persone assiepate ovunque per non perdersi lo spettacolo, tanto che c’è pure chi si posiziona già al mattino presto nel punto stabilito, per poter godere la visuale migliore al momento dell’inizio della gara. I concorrenti, uno dopo l’altro, si lanceranno in acqua seguendo il via libera di Mauro Vascotto, presidente dell’associazione SPIZ, che organizza l’evento, da sempre presentatore ufficiale della kermesse.
A valutare tutti sarà la giuria, che avrà l’arduo compito di decidere le sorti dei clanfadori, tra stile e “morbin”, ma sarà essenziale anche un altro elemento: la corruzione. La tradizione vuole infatti che chi corrompe la giuria con cibo e drink possa già assicurarsi qualche voto in più ed è così che puntualmente i giudici si vedono recapitare caraffe di spritz, birre, bevande più o meno alcoliche e stuzzichini più o meno leggeri, da panini e pizzette a polpette fatte in casa, calamari fritti e dolci di ogni tipo. Insomma i giurati vanno sempre presi per la gola. «Il decimo anniversario sarà ancor più del solito un’occasione per una grande e divertente festa all’insegna dell’esaltazione della triestinità – annunciano gli organizzatori – ricca di personaggi stravaganti, tuffi strambi, ma anche spettacolari, e soprattutto di grandi tonfi in mare con l’obiettivo primario di alzare più acqua possibile». Come consuetudine anche la competizione tra gli iscritti all’edizione 2017 verrà preceduta da un programma di un’ora di spettacoli ed esibizioni, incentrate sul tema del mare e degli sport acquatici.
Alle 13 si comincia con la dimostrazione del team U. Ci. O. (Unità Cinofile Operative Onlus – FVG – Soccorso Nautico) da sempre a salvaguardia della vita umana in mare, che per il quarto anno si esibirà in simulazioni di salvataggio. Alle 13.15 scenderanno in acqua le orchette della Pallanuoto Trieste, che si affrontano in un’amichevole in famiglia poco prima dell’inizio dell’Olimpiade dele Clanfe, una partitella che in passato ha portato fortuna alle ragazze dell’Under 15 femminile, le quali nel 2015 hanno conquistato il bronzo e nel 2016 hanno vinto lo scudetto. Alle 13.30 torna l’esibizione d’arte, eleganza, estetica e forza della squadra di nuoto sincronizzato della Triestina Nuoto, che subito dopo presenterà anche una serie di tuffi acrobatici con i suoi campioni. Alle 14 quindi si aprirà ufficialmente la gara, con l’alzabandiera olimpica, l’esecuzione dell’inno dell’Olimpiade “Tira una Clanfa” composto e interpretato da Massimiliano “Maxino” Cernecca e il primo tuffo della decima Olimpiade dele Clanfe 2017. Le premiazioni si svolgeranno sempre all’Ausonia attorno alle 18.30.
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IL TUTORIAL
Pecile insegna la tecnica dei tuffi
Non sapete tuffarvi a clanfa o non siete sicuri di effettuare il movimento giusto? Ci pensa Andrea Pecile a insegnarvi come si fa. I video del giocatore di basket spopolano da dieci anni su youtube, da quando ha pubblicato online i primi tutorial su come posizionarsi nel modo giusto per entrare in acqua. Requisito fondamentale, schizzare il più possibile. Tra i filmati più divertenti il botta e risposta tra Pecile e il “discepolo” Luigi Datome che tentava di emulare il compagno e “maestro” triestino. Con scarso successo.
I PREMI
Al re e alla regina un mare di regali
Alla regina e al re delle clanfe andranno un abbonamento alla Pallacanestro Trieste, un bracciale, un gioiello, una gift card delle Torri d’Europa, e tanti omaggi da Triestina Nuoto, Semez, Eppinger, Sunshine, Bora.la e MUG. Premi previsti anche ai vincitori delle varie categorie.
Ai concorrenti un pacco-gara ricchissimo
A tutti i concorrenti iscritti viene fornito un pacco gara ufficiale della manifestazione, che contiene il volume commemorativo "Olimpiade dele Clanfe: un tuffo lungo 10 anni" con la storia, i tuffi, i numeri, i protagonisti, le curiosità e molto altro ancora sui primi dieci anni della manifestazione più pazza dell’estate triestina. E ancora, la borsa in tela con il logo dell’evento grazie a Urbanwear, una clanfetta biodegradabile realizzata grazie a Scifablab (Scientific Fabrication Laboratory di ICTP), una bustina di integratore Massigen e tanti buoni sconto offerti dagli sponsor.
Le dirette facebook sulla pagina del Piccolo
Il Piccolo seguirà lo svolgimento dell’Olimpiade con una serie di
dirette sulla pagina Facebook, dedicate ai momenti salienti della giornata, dall’Ausonia, nell’arco di tutto il pomeriggio. Sul posto anche i fotografi del giornale che cattureranno le immagini più divertenti della manifestazione, per realizzare una fotogallery. Altre foto e video saranno pubblicati anche sui canali ufficiali di Spiz, tra sito e Facebook, anche grazie alla presenza di tanti appassionati di scatti che ogni anno si danno appuntamento in occasione dell’evento.
LE CURIOSITÀ
Due muleti e due nonni in gara. Il più “foresto” viene dal Massachusets
di Ludovico Armenio
Un po’di numeri e divertenti curiosità sull’olimpiade delle clanfe. La competizione è nata nel 2008 per elevare giocosamente a specialità olimpica il celebre tuffo che generazioni di muli triestini si sono tramandati negli anni. Come prima cosa, a dispetto del nome della manifestazione, i concorrenti che tenteranno la vera e propria “clanfa” (cioè il tuffo a posizione “ovoidale” tale da permettere di raggiungere l’acqua in posizione orizzontale, con gambe e braccia tese a disegnare un immaginario ferro di cavallo) saranno solo il 27% dei partecipanti. Il tuffo più quotato è invece la “bomba” con ben il 62%, mentre il temibile “kamikaze” (in triestino “testabalòn”) si ferma all’11%.
Per quanto riguarda l’età dei concorrenti, la più “picia” ha solo 4 anni e il più “picio” appena 5, mentre la meno “picia” ne ha 69 e il meno “picio” 78. Per quanto riguarda le altezze, invece, se tutti i concorrenti si mettessero uno sopra all’altro, raggiungerebbero un’altezza complessiva di 326, 9 metri, pari a 4,4 volte l’altezza del mitico Pontone Ursus. Questione di prospettive. Mentre si tufferanno in acqua, in base a quanto dichiarato dai concorrenti al momento dell’iscrizione, 12.325 chili di “carne umana”, da una “sgnesola” di 16 chili ad un “toco” di 120. Su un totale di 200 iscritti, 143 sono uomini e 57 donne. E ancora: 162 provengono dalla zona del comune di Trieste, 10 da quella della provincia e 28 dal resto
del mondo, con il concorrente più “foresto” nato a 6.464 chilometri di distanza, cioè a Boston (Stati Uniti). Pare che gli americani chiamino questo tuffo “suicide”, cioè suicidio. I rovignesi “rococò”, i livornesi “siuski”. Ai mura’si del Lido di Venezia è conosciuto come “s’ciompa”. Il gruppo più numeroso è composto dai 29 mat(t)i dei Fantamorbin, che dopo le passate esibizioni a tema “red cul” e “culi in aria” quest’anno indosseranno costumi da supereroi, sperando che almeno questa volta siano
a copertura un po’ più integrale.
Infine, o meglio all’inizio, il tuffo d’apertura sarà di “Cappuccetto Rosso” Andrea Pisano, vero e proprio esempio che testimonia come ci si possa rialzare dalle brutte cadute della vita, mentre immediatamente dopo si tufferà Guido Giadrossi, bandiera dell’Olimpiade che dal 2010 si iscrive sempre per primo.
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La tariffa di Cavaliero
Spritz, gelati, cioccolata
di Francesco Cardella
A suon di spritz o a base di gelati e dolciumi, il tutto in quantità modica e accompagnata possibilmente da un tocco di sobrietà. Per chi medita di giocarsi la carta alternativa durante le Olimpiadi delle Clanfe, è avvertito. Daniele Cavaliero, il figliol prodigo della Pallacanestro Trieste e uno dei giudici di rango Vip di scena oggi all'Ausonia, esce allo scoperto e fornisce le coordinate adatte per alimentare la “legittima corruzione”, l'opzione imbarazzante
(ma di fatto trasparente) che rientra tra i diritti proclamati della manifestazione che approda al suo decimo anno di vita:
«Corruttibile, sì, senza indugio – ribadisce un Daniele Cavaliero già ben calato nella parte -. Uno spritz per distrarmi potrebbe andare, non troppi, sia chiaro, tra il caldo e il resto non vorrei finirci anche io in mare in qualche modo...».
A convincerlo è stato naturalmente Andrea Pecile, una delle anime delle Clanfe, da tempo in pressing per portarlo in seno alla folle giuria riscontrabile solo a Trieste nei pomeriggi di mezza estate: «Ero reticente, lo confesso – ha aggiunto Cavaliero –. Andrea me ne parlava da anni ma sapete, tra il caldo e la mia pigrizia, ho evitato l'impegno. Quest'anno è diverso, ero da tempo convinto della particolarità dell'evento, ma non potevo rinunciare. Sono pronto». Pronto, sì, e con le idee nel complesso chiare riguardo i parametri da adottare in veste di giurato: «Ammetto di essere propenso a dare “dieci” a tutti – ha premesso Cavaliero – già il fatto di mettersi in gioco merita il massimo della considerazione. Tuttavia, essendo anche io un fan delle clanfe e memore del passato da piccolo all'Ausonia, credo che la valutazione più significativa sia da dirigere sulla “skizzada”, il vero impatto con l'acqua e l'effetto sulla gente».
Insomma, forse corruttibile ma di certo tradizionalista nel cuore. «Le cose semplici fatte bene», precisa il giocatore dell'Alma Trieste. E se uno spritz non dovesse bastare? Il campo della corruzione dei giudici è vasto e sotto la voce “Daniele Cavaliero” il menù di oggi indica altre opzioni: «Diciamo che potrei reagire bene anche a gelati e cioccolata...». Quest'anno in giuria, l'anno prossimo sul trampolino? «Nella vita non si può mai dire – conclude Cavaliero – ma una cosa è certa, se gareggio voglio farlo ben allenato, come sempre. Non mi piace fare brutte figure, figuriamoci alle Olimpiadi delle Clanfe».
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LA GIURIA
Cinque per lo stile e uno per il morbin
La Giuria dell'Olimpiade dele Clanfe è una componente fondamentale per la riuscita della manifestazione. È composta da sei membri. Cinque valutano il concorrente per lo stile del tuffo e per "Zata" o "Manìgo", lo
schizzo prodotto. Il sesto giurato, il "Giudice del Morbìn" ne valuta la performance artistica. I giudici tecnici sono Daniele Cavaliero, Cristina Cecchini, Alberto Krebel, Diego Manna e Andrea Pecile. Giudice artistico quest’anno è Chiara Gily. Tutti saranno posizionati sopra le gradinate della piscina e dopo ogni tuffo dovranno subito esprimere il proprio giudizio, alzando una cartellina con il voto assegnato.
LA COMBINATA
E a metà settembre Rampigada Santa
E dopo i tuffi, tutti a faticare con la Rampigada Santa, organizzata sempre da Spiz per il 17 settembre, la salita da completare a piedi o in bicicletta, nel minor tempo possibile. La 5ª edizione della Combinata SPIZ,
istituita nel 2013, premia la miglior atleta donna e il miglior atleta uomo che parteciperanno a entrambe le manifestazioni. «Proprio perché destinato agli atleti che partecipano a entrambe le gare – ricordano gli organizzatori - SPIZ cura con attenzione questo premio e destina due viaggi per i primi assoluti e due abbonamenti "open" in palestra per i successivi due classificati».
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Da di Trieste di domenica 30 luglio 2017
Divertenti, pazze, creative
clanfe olimpiche da film
Temi esilaranti, travestimenti improbabili, giuria corrotta fin dall’inizio con cibo e libagioni. Stefano Di Luciano e Giulia Zerjal incoronati Re e Regina del 2017
di Francesco Cardella
Ladri di piroette, goliardi per caso, ma tutti convinti interpreti di un Carnevale giocato tra salsedine e abbondanti dosi di spritz. Alla fine Re delle Clanfe è stato incoronato Stefano Di Luciano, Regina (tra l’altro con il punteggio più alto in assoluto, 57.20, Giulia Zerjal. Per categorie i vincitori sono Alessandro Labinaz (Pici&Pice), Tiziano Montenesi (Muleti&Mulete), Lorenzo Zamparo (Muli&Mule), Mario Tutone (Muloni&Mulone), Fabio Pizzinato (Mati&Babe), Alessandro Ramani (Vece Bobe&Vece Marantighe), Lorenzo Barbaria (Ufo). Premio speciale “morbin” alla clapa WLF per la clanfa “Fotonico!!!”, premio speciale Spiz alla Pedocin per “Osmiza sul Mar”.
Il copione delle Olimpiadi delle Clanfe è questo, un circo estivo all’aperto che prevede attori, il suo linguaggio e la sua lingua (il triestino) persino un suo inno, piccole regole e legittimi peccati, l’importante è che tutto sia onorato sull’altare del “morbin”, lo scudo della triestinità a buon mercato. Temi venuti a galla anche ieri pomeriggio all’Ausonia, teatro canonico della manifestazione a cura della Associazione di Promozione Sociale Spiz, di scena per l’edizione numero dieci, un traguardo quasi storico quindi, di certo insperato ma nel complesso nobilitato da tutte le componenti attese, come il sole, il pubblico, il tasso di oltre 200 partecipanti e qualche discreta trovata. Si recita come sempre sul trampolino da 3 metri, il palco preposto ad accogliere le invenzioni che non leggono la “skizzada” nel segno di una esegesi hard dialettale, quanto nel profilo dinamico provocato dal tuffo volutamente scomposto, una vera arte da queste parti, partorita probabilmente a Barcola e negli anni sviluppata negli stilemi e varianti proprio all'Ausonia.
Insomma, un tema futile tradotto molto seriamente. Una missione cara anche alla giuria, ieri particolarmente assortita ed entrata ben presto nella parte, vedi il placido “doping” adottato da una delle anime della manifestazione, Diego Manna, già attorno alle 12 intento a dar fondo alle riserve dell’Ausonia dello spritz bianco, la bevanda (quasi) ufficiale delle Olimpiadi delle Clanfe, possibile viatico di una simpatica congestione, ma complice perfetto per rendere più “lucide” le votazioni.
A proposito di voti e giurati. La formula della “legittima corruzione” (l’opzione che consente ai tuffatori di traviare apertamente la commissione giudicatrice) ha lasciato anche ieri il segno, trovando soprattutto in Daniele Cavaliero e Andrea Pecile le risposte maggiori, vedi le bottiglie di vino e di birra, i dolciumi, i tramezzini, i biscotti e le melanzane fritte “spazzolate” allegramente dai due atleti in libera uscita. Giornata quindi intensa quella di ieri, sugli spalti e in mare. Le operazioni sono cominciate attorno alle 13, con la giostra delle esibizioni, vetrina per gli splendidi cani da salvataggio e poi per le sezioni della Triestina Nuoto, di scena con il Nuoto Sincronizzato, i tuffi e con le Orchette della Pallanuoto femminile, tra cui molte delle campionesse italiane laureatesi lo scorso anno nella categoria Under 15.
Già, i campioni. Per la decima delle Clanfe gli ideatori avevano pensato anche alla tuffatrice Azzurra Tanja Cagnotto (non è dato sapere se per la giuria o da estemporanea atleta), ma il reclutamento è sfumato. Poco male. I protagonisti non sono mancati, dal colore del Gruppo Conghialotti, interpreti di una azzeccata lettura del Cavallo di Troia, sino al fantastico Mauro Pisano, uno capace di leggere il tema morbin con accenti irripetibili e di prendere in giro tutti e tutto, specialmente la sua disabilità, dileggiandola ieri con un improbabile vestito da Etoile. Il vincitore virtuale resta lui.
Non è stata dunque una edizione di transito, anzi. I due lustri della Olimpiade più strampalata del pianeta passerà a modo suo alla storia, non tanto per il libercolo celebrativo (“Un tuffo lungo dieci anni”, Ed. Bora-La) e per il ciondolo in argento targato Laboratorio Ghirigoro, quanto per il film di animazione del quale alcune scene sono state girate ieri nel set dell’Ausonia e destinato nel 2018 ad approdare sul piccolo schermo. Dove? In lizza per trasmetterlo ci sono la Rai e i canali Sky. Almeno in queste cose, tra le trame del Pedocin e il respiro circense delle Clanfe, Trieste sa fare ancora notizia.
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IL PREMIO SPECIALE
Il tuffo “fotonico” che cambia il mondo
Viene dal futuro il tuffo “fotonico”, proposto dagli atleti del gruppo WLF. La tecnica impiegata consiste nel lanciarsi in acqua assumendo la posizione della clanfa, ma solo dopo aver abbassato il costume sulla parte posteriore, lasciando scoperte parti fisiche non abbronzate nonostante l’assolata estate in corso. Secondo i tuffatori tale gesto atletico cambierà l’avvenire. E da questa dimensione temporale provengono le pagine del Piccolo che hanno letto un attimo prima del lancio: alcune personalità note a Trieste faranno scelte importanti quanto disdicevoli. Mauro Vascotto, speaker della manifestazione, modificherà drasticamente la sua posizione politica arrivando a dichiarare: «Il tuffo fotonico mi ha cambiato. Adesso odio le persone e adoro i soldi». Ma sicuramente ben peggio di ciò, Diego Manna diventerà friulano per adozione e sfidando i campanilismi scriverà a suo rischio e pericolo il manuale friulano “Parla come mandi”. (m.cla.)
Spritz a litri e cibo di ogni tipo per i giudici
Litri di spritz, birra, vino e poi tramezzini, altri stuzzichini salati e pure melanzane impanate direttamente recapitate da casa all’Ausonia. La giuria è stata simpaticamente corrotta come ogni anno dai concorrenti a colpi di “donazioni” enogastronomiche, per accaparrarsi qualche voto in più. E i giurati hanno indubbiamente gradito. Quest’anno a valutare le clanfe sono stati Daniele Cavaliero, Cristina Cecchini, Alberto Krebel, Diego Manna e Andrea Pecile, giudice artistico Chiara Gily, soddisfatti nel complesso della tecnica dimostrata da tutti i partecipanti, oltre ai tanti travestimenti e gadget abbinati. «E i ga schizzà tanto» ha precisato Andrea Pecile, da sempre in veste di giurato, ma anche di esperto di clanfe e insegnante, con tanto di video online dove mostra come il requisito per una clanfa di buona qualità sia proprio quello di sollevare quanta più acqua possibile. Grande entusiasmo anche per la napoletana Chiara Gily, chiamata a giudicare il “morbin” delle persone. «Ci vorrebbe una manifestazione così anche a Napoli – ha commentato – dove la clanfa è “il tuffo a cufaniello”». Alla fine della giornata è stata proprio la giuria a concludere la gara di tuffi con una clanfa, uno dopo l’altro, ovviamente dal trampolino.
(m.brus.)
I PARTECIPANTI
Da Muja a Mofalcon il mondo all’Ausonia
di Lilli Goriup
Da Muja alla Bisiacaria, passando per l’Iraq: il “morbin” ha contagiato il mondo, travalicando i confini di Trieste. E c’è stato chi ha dichiarato: «Ho fatto il bagno al di qua del Rio Ospo per la prima volta a 41 anni». L’occasione? L’Olimpiade delle clanfe, ovviamente. Sui 200 iscritti di quest’anno 10 provenivano dai Comuni limitrofi della ex provincia di Trieste e 28 dal resto del mondo. Davide Bastianella, “nagana” non nuova al Piccolo, ha detto: «Grazie a Mauro Vascotto ho fatto il bagno per la prima volta oltre il Rio Ospo, l’anno scorso, all’età di 41 anni e mezzo. Sapete com’è, per un “mujesan” oltre il Rio Ospo non c’è niente». Luciano e Giovanni Mazzoli, padre e figlio, sono invece originari di Monfalcone: «Un meraviglioso shock culturale», così hanno definito l’Olimpiade. «Superata Sistiana, talvolta la landa bisiaca sembra addormentarsi. E invece il “morbin” dovrebbe prendere piede ovunque».
Il rione di San Giacomo ha fornito il maggior numero di leve; il primato del minor numero è stato conteso, a pari merito, da una serie di località che vanno da Melara alla Cina. Ben 19 i sangiacomini che hanno partecipato alla competizione, e le cose non sarebbero potute andare diversamente: il quartiere più colorato e popolare di Trieste è sempre pronto a dar battaglia. Sul podio in quanto a numero di partecipanti anche Campanelle, con 13 tuffatori, e Guardiella e San Vito, che si sono divisi un terzo posto con 11 gareggianti a testa. Le nazioni elencate di seguito hanno dato i natali a un unico concorrente ciascuna: rispettivamente la Cina, el Friûl, Gretta, l’Iraq, Longera, Melara, Ponziana, Prosecco e infine la perfida Albione facente capo a Londra. L’elenco completo dei partecipanti “International” è consultabile al sito www.spiz.it (purtroppo scritto www.spitz.it n.d.w.).
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IL RE E LA REGINA DEL 2017
La tredicenne vincitrice fa tuffi a livello agonistico, ma fa anche teatro e canto. Di Luciano, invece, con la sua clanfata ha vinto anche con i WLF
Giulia, la ragazzina prodigio
Stefano, una “bomba” da manuale
di Chiara Gily
Se anche solo un anno fa avessero detto a una napoletana a Trieste che avrebbe partecipato in qualità di giurata a una gara di tuffi all’insegna del morbìn, di sicuro si sarebbe fatta una grande risata. Di quelle che poi, nella realtà, si è fatta tra spritz (rigorosamente bianco, perché se è “sporcato” con l’aperol, non vale), tramezzini e melanzane impanate che venivano offerti dai partecipanti in maniera palese, scanzonata e divertente per corrompere la giuria, armata di palette e in divisa con polo bianca e pantaloncini rossi. Immersa in cotanta allegria, ho pensato subito se, una manifestazione del genere, si fosse tenuta a Napoli. Ad eccezione del dialetto così differente, mi sono detta che non sarebbe cambiato nulla. Un’Olimpiade dei tuffi “a cufaniello” sarebbe da proporre al sindaco De Magistris, magari con una bella insegna grande e la scritta “gemellata con le Clanfe Triestine”.
Le differenze e i pregiudizi eliminati in un secondo da schizzi, scenette e costumi improbabili e, soprattutto, la stessa sana voglia di divertirsi dei napoletani e dei triestini. Tra i duecento iscritti alla competizione ho visto di tutto. E tutto è stato armonioso. Nessuna nota stonata o episodi fuori posto. Alle 18.30 sono stati dichiarati i vincitori delle varie categorie che hanno portato a casa i ricchi doni offerti dagli sponsor della gara.
Solo alla fine, loro. Quelli che tutti aspettavano: i vincitori assoluti, la regina e il re delle clanfe 2017. A soli tredici anni, Giulia Zerjal è salita sul podio e non potuto fare a meno di avvicinarmi, farle i complimenti e conoscere un po’ di più questa ragazza dagli occhioni verdi e il sorriso che conquista.
«Non mi tuffo solo in estate, con gli amici, lo faccio anche a livello agonistico, da tre anni. Frequento la scuola Francesco Rismondo, a Melara, e faccio anche teatro e canto».
Non ho fatto in tempo a riprendermi da così tanto talento che hanno proclamato il Re delle Clanfe, Stefano Di Luciano, che, però, non è potuto prendersi applausi e premio dato che era già andato via. Per par condicio, mi sono rivolta ai suoi compagni di Clanfe, che hanno gareggiato con Stefano nel gruppo dei Wlf, esibendosi con il tuffo Fotonici. Alla mia domanda “Allora, che ne pensate della vittoria del vostro amico, siete felici per lui?” la risposta è stata «È il più piccolo del gruppo, ma soprattutto… è l’unico di noi che si è tuffato a bomba!».
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LA CURIOSITÀ
Lo spettacolo dell’Olimpiade in una pellicola d’animazione
Tra i tanti occhi umani e digitali ad assistere all’olimpiade delle clanfe, ci sono anche quelli volanti della “Nuvola Olga”, soggetto del futuro cartone animato ideato da Carmelo Settembrino con le immagini di Nicoletta Costa. Infatti, appesa ad un cavo che va da un capo all’altro della piscinetta dell’Ausonia corre la telecamera dei cugini Peter e Sandi della “video Kleva”, più il supporto a terra di David con la sua macchina fotografica. Cristina, che si occuperà del montaggio, spiega l’idea dietro al cartone animato: «Questa nuvola di nome Olga viaggerà per il Friuli Venezia Giulia e sarà uno strumento per raccontare alcune leggende che riguardano il territorio, come quella sull’origine della Bora. Quindi sarà un modo sia per istruire, sia per divertire. Oggi (ieri, ndr) facciamo alcune riprese che poi verranno sovrapposte al vero e proprio cartone. Più avanti gireremo anche ad Opicina e Miramare». Ciò che impressiona è che sono rimasti sotto il sole cocente per un paio d’ore e nel montaggio finale verrà mantenuto sì e no un minuto delle riprese totali, ovviamente le più belle. Al duecentesimo tuffo ripreso, Peter e Sandi smontano tutta l’attrezzatura e così commentano la prima Olimpiade che abbiano mai visto: «È una cosa micidiale! Interessanti i triestini, sono davvero dei matti e hanno delle belle idee!».
(s.mod.)
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Dal
di domenica 30 luglio 2017
KOPALIŠČE AUSONIA - Olimpijada klanf
Neugnani, zabavni, norčij polni skoki v vodo že desetič navdušili
Vzemite tradicionalno, že skoraj legendarno tržaško kopališče Ausonia in množico navdušencev skakanja v vodo vseh starosti. Temu dodajte neizmerno ljubezen do Trsta in vsega, kar se neposredno navezuje na življenje, kakršno ga pojmujejo Tržačani. Nikakor ne pozabite na zagnano voljo do uganjanja vragolij in zabave. Če vse skupaj pomešate, dobite recept priljubljene tržaške prireditve – Olimpijade klanf, ki je letos dosegla svojo prvo okroglo obletnico.
»Deseto izvedbo norega tekmovanja skokov v vodo, pri katerem sta bolj kot izvajanje neoporečnih tehnično-športnih prvin pomembna izvirnost in domišljija, praznujemo z iskrenim navdušenjem,« je povedal glavni pobudnik olimpijade in predsednik društva SPIZ Mauro Vascotto. Ob jubileju so izdali priložnostno brošuro, v kateri so zabeležene zgodovina, zanimivosti in pisane anekdote vseh dosedanjih olimpijad.
Vascottovo veselje je bilo na višku: »Zamisel se je porodila bolj za šalo kot za res. Nikoli ne bi pričakoval, da bo Olimpijada klanf postala občutena do take mere. Za svojo jo doživljajo pripadniki vseh generacij in to je po mojem eden izmed naših največjih dosežkov.« V šestih različnih starostnih kategorijah tekmujejo predstavniki vseh generacij. Včeraj je torej številne gledalce še posebno presunila ekipa, v kateri so se prepletale štiri generacije: istočasno so v bazen skočili praded, ded, oče in sin.
V tekmovalnem programu je sodelovalo dvesto razgretih ljubiteljskih skakalcev in skakalk. Najmlajša udeleženka je bila stara štiri leta, najstarejši pa oseminsedemdeset let. Velika večina je prihajala iz tržaške občine, glas o nenavadnem tekmovanju pa se je razširil tudi čez veliko lužo. Nanj se je med drugimi prijavil Američan iz zvezne države Massachusetts. Kategorija zase so »skoki ufo« ali popolnoma izmišljeni skoki v vodo s spremljevalno koreografijo, dodelano do zadnjega detajla, skratka pravi šov.
Veliko zanimanje vselej uživajo skupinski skoki. Pri teh je zlasti pomembno, da že s samim imenom pritegnejo pozornost. Nikoli ne zmanjkajo tisti, ki se igrajo z besedami, kot na primer skupina Fanta morbin, ki je tržaški morbin (željo po zabavi) povezala z znano osvežilno pijačo in ponazorila vrsto steklenic oranžade, pomfrija, pice in hitre hrane. V navdih tekmovalcem so seveda tudi njihovi najljubši junaki iz risank, filmov, nadaljevalk ali pa znani glasbeniki in filmski zvezdniki. Namesto Gospodarja prstanov se je na skakalni deski Ausonie zvrstil nastop Gospodarja klanf, ne ravno zanesljivi reševalci iz vode Baywatch Ausonia, hudomušni člani disko glasbene skupine iz 70. let Villag Pipol. Živobarvnih kostimov, zagnane glasbe in vzklikanja je bilo na pretek.
Posebno mesto v srcih organizatorjev ima Andrea Pisano, ki si kljub hujšim telesnim poškodbam, zaradi katerih je na vozičku, redno želi sodelovati in si vsakič prisluži najbolj prisrčen aplavz občinstva in sotekmovalcev. Tokrat je prevzel vlogo svetovno znane baletke v belem baletnem krilcu. Mnogi morda v njem vidijo tisti pogum in ironijo v najtežjih trenutkih življenja, ki bi si ju sami želeli imeti. Olimpijada klanf pomeni namreč poleg vsega drugega občuteno sosledje različnih osebnih zgodb in dojemanja sveta.
Najboljši oz. najbolj zabavni in originalni tekmovalci so si prislužili obesek v obliki podkve (»klanfe«), ki ga je za deseti jubilej prireditve izdelala draguljarna Ghirigoro. Kot kraljica klanf je zavladala Giulia Zerjal (57,20 točke), absolutni zmagovalec med moškimi pa je bil Stefano Di Luciano (56,30). V kategoriji »ufo« je na najvišjo stopničko stopil Lorenzo Barbaria. Priznanje za morbin si je prislužila ekipa WLF.
S slovesnim nagrajevanjem je padel zastor nad jubilejno deseto olimpijado. Kopališče Ausonia bo neustavljive tekmovalce spet privabilo v prihodnjem poletju. Še pred tem pa društvo SPITZ vabi vse, naj se septembra udeležijo Rampigade Sante, vzpona s kolesom ali peš po strmem klancu Scala Santa.
Vesna Pahor
TRADUZIONE (Grazie infinite a Dunja Fabjan)
STABILIMENTO BALNEARE AUSONIA – Olimpiade delle Clanfe
TUFFI VIVACI, DIVERTENTI, BUFFI, ENTUSIASMANO PER LA DECIMA VOLTA
Prendete il classico, quasi mitico stabilimento balneare triestino Ausonia e una moltitudine di fan dei tuffi, di tutte le età. A questo aggiungete l'immenso amore per Trieste e per tutto quello che è collegato direttamente al vivere triestino. Non dimenticate l'entusiasmo per gli scherzi e il divertimento. Se mescolate tutto insieme otterrete la ricetta del popolare evento triestino – l'Olimpiade delle Clanfe, che quest'anno ha raggiunto il suo primo 'anniversario tondo'.
»La decima edizione della pazza gara di tuffi, dove sono più importanti l'originalità e la fantasia rispetto all'impeccabile esecuzione degli elementi tecnico-sportivi, è stato celebrato con sincero entusiasmo,« ha detto il promotore principale dell'olimpiade e presidente dell'Associazione SPIZ Mauro Vascotto. In occasione dell'anniversario hanno pubblicato una brochure nella quale sono descritte storia, curiosità e aneddoti delle precedenti olimpiadi.
La gioia di Vascotto era al culmine: »L'idea è nata più per divertimento che altro. Non mi sarei mai aspettato che l'Olimpiade delle clanfe diventasse una manifestazione sentita a tal punto. Partecipanti di tutte le generazioni la sentono come propria e questo secondo me è uno dei nostri maggiori successi.« Rappresentanti di tutte le generazioni competono in sei diverse categorie. Ieri gli spettatori sono rimasti particolarmente colpiti dal gruppo composto da quattro generazioni: nella piscina sono saltati simultaneamente il bisnonno, il nonno, il papà e il figlio.
Al programma della competizione hanno partecipato duecento tuffatori e tuffatrici amatoriali pieni di entusiasmo. La più giovane aveva quattro anni, il più anziano ottantotto. La stragrande maggioranza proveniva dal comune di Trieste, ma la voce riguardo a un insolito concorso ha raggiunto anche l'altra sponda dell'oceano. Al concorso si è iscritto anche un americano proveniente dal Massachussets. Una categoria a parte erano i “salti ufo” ovvero salti completamente inventati con anche una coreografia d'accompagnamento, rifiniti nei minimi dettagli, insomma un vero e proprio show.
Godono sempre di grande interesse i salti di gruppo. Per questi è molto importante che già dal nome attirino attenzione. Non mancano mai i giochi di parole, come per esempio il gruppo Fanta morbin, che ha collegato il morbin triestino con la nota bevanda rinfrescante, e ha “mostrato” una serie di bottiglie di aranciata, patatine fritte, pizze e fast food. L'ispirazione per i concorrenti viene spesso anche dai loro personaggi preferiti dei cartoni animati, film, serie tv oppure da musicisti famosi e star del cinema. Al posto del Signore degli anelli ha fatto capolino sul trampolino la performance del Signore delle clanfe, i non proprio affidabili soccorritori di Baywatch Ausonia, i membri maliziosi del gruppo disco music degli anni '70 Villag Pipol. Costumi colorati, musica animata e applausi abbondavano.
Nel cuore degli organizzatori ha un posto speciale Andrea Pisano, che nonostante le gravi ferite, per le quali è in sedia a rotelle, vuole regolarmente partecipare e ogni volta si guadagna l'applauso più caloroso da parte del pubblico e degli altri concorrenti. Questa volta ha impersonato una ballerina di fama mondiale in una gonna bianca. In molti forse vedono in lui quel coraggio e ironia che vorrebbero avere anche loro nei momenti difficili. L'Olimpiade delle clanfe significa anche, oltre a tutto il resto, percepire empatia verso le diverse storie personali e la percezione del mondo.
I concorrenti migliori ovvero i più divertenti e originali hanno vinto un ciondolo a forma di ferro di cavallo (clanfa) che è stato confezionato in occasione del decimo anniversario dalla gioielleria Ghirigoro. Come regina delle clanfe ha vinto Giulia Zerjal (57,20 punti), il vincitore assoluto tra gli uomini è stato Stefano Di Luciano (56,30). Nella categoria “ufo” è salito sul gradino più alto Lorenzo Barbaria. Il riconoscimento per il morbin è stato guadagnato dalla squadra WLF.
Con la solenne premiazione è calato il sipario sulla decima Olimpiade delle clanfe. Lo stabilimento balneare Ausonia ospiterà gli innarrestabili concorrenti la prossima estate. Prima di questo però l'associazione SPIZ invita tutti a partecipare a settembre alla Rampigada Santa, la salita in bicicletta o a piedi lungo il ripido pendio della Scala Santa.
Vesna Pahor
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