Da di Trieste di lunedì 16 settembre 2019
L’evento
Di corsa, in bici o in passeggino
L’impresa della Rampigada Santa
In 216 hanno affrontato la gara percorrendo i 2 chilometri di pavè con picchi di pendenza del 21%
di Andrea Pierini
Il vassoio di caffè per i giudici, il sorriso una volta tagliato il traguardo, le braccia che indicano il cielo. La Rampigada Santa è tutto questo, un momento di goliardia, ma anche di riflessione e di sfida con se stessi. Lo spirito è rimasto invariato da otto anni a questa parte, da quando cioè l’associazione Spiz, che organizza anche l’Olimpiade delle Clanfe, ha deciso di mettere alla prova i triestini: di corsa o in bici vince chi ci mette meno tempo a percorrere Scala Santa: 2.050 metri di pavé al 16,2% di pendenza media con picchi del 21%.
In 216 hanno indossato il pettorale e sono partiti. I vincitori assoluti (le categorie sono sul sito spiz.it) tra i ciclisti sono stati Michela Facchin e Stefano Fatone, mentre tra i podisti Giulia Della Zonta (Della Zonca n.d.w.) e Riccardo Sterni. Per quanto riguarda le combinate Michela Facchin ha conquistato quella con l’Olimpiade delle Clanfe, dove negli uomini si è imposto Andrea Milos, e il “duathlon santo” (bici e corsa) in cui tra i maschi ha vinto Alessandro Lembo.
La festa è anche degli spettatori, in particolare per gli “Amici della terza fontana di destra” che, come ogni anno, all’ultimo tornante hanno offerto vino, birra e otto chili di pasta fredda. «L’abbiamo cucinata con il cuore alle cinque del mattino», dicono anche se qualcuno in realtà si era addormentato.
Tantissimi i bambini con Marco di 8 anni che aspetta la mamma, anche lei in corsa, poco dopo il traguardo «l’ho battuta - sorride - mi sono divertito anche se è stata dura». Anche Manuel, di 11 anni, aspetta la madre: «È stato divertente e sono già pronto per il prossimo anno». Hanno corso insieme invece Alice e Penelope di 11 anni, iscritte alla Trieste Atletica: «Difficile ma divertente e abbiamo fatto anche lo sprint finale». Fiorenzo Ruzzier e mamma Lucia hanno spinto la carrozzina con la piccola Maia di 5 anni con tanto di bandiera alabardata, Dario Vatta ha invece portato per tutto il percorso un vassoio con i caffè per i cronometristi mentre Andrea Pozar ha completato il percorso dopo che un incidente alcuni anni fa lo ha privato di un braccio vincendo il prezzo (premio n.d.w.) speciale Spiz.
Massimiliano Meton ha invece percorso Scala Santa 28 volte, iniziando sabato notte, per conquistare l’Everesting, percorrere una salita più volte fino a raggiungere la quota dell’Everest. Ilaria Polonio ha corso insieme a Emma Icardi e tanti amici ricordando papà Giorgio, vicepresidente Spiz scomparso pochi mesi fa, e Alessio, il giovane caduto dal Rilke. Come ogni anno invece Fredrik Benvenuti porta avanti il ricordo di Jack (sportforjack.com): «A breve nascerà la fondazione per aiutare le società sportive a organizzare eventi». Stanco ma soddisfatto Mauro Vascotto, presidente di Spiz: «Grazie di cuore a tutti, cronometristi e abitanti di Scala Santa e soprattutto ai soci che ogni anno ci mettono tanta passione».—
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