Da di Trieste di domenica 30 luglio 2023
L'evento
Ennesimo successo all’Ausonia tra “corruzioni” delle giudici a base di spritz e riferimenti dissacranti all’attualità
Dal mulo John Travolta alla gallina No ovo
Olimpiadi delle clanfe, 163 tuffi da sballo
L'ATMOSFERA
Francesco Codagnone
La crema solare si mescola alla brillantina. Il disco cambia e l’esasperante musica latina lascia il ritmo al rockabilly. Paolo Stigliani si presenta sulle terrazze dell’Ausonia conciato da Danny Zuko: giacca di pelle e parrucchino alla John Travolta. Lo stacchetto di ballo finisce 60 anni in ritardo e Paolo-Danny si tuffa in mare. Lo stile, il “morbin” e quello che vi pare: la prerogativa del successo alle “Olimpiadi dele Clanfe” è però ben altro. E cioè una triestinissima capacità di non prendersi troppo sul serio. Il versante per i tuffi, per ragioni ormai note, non è la piscina ma l’area opposta, verso il “Pedocin”, il cuore della balneazione. E senza trampolino. Come se poi servisse: spirito d’adattamento, i “clanfadori” si lanciano dritti dalla piattaforma e gli spettatori s’accomodano belli freschi a mollo in mare. La giuria valuta tutti, a loro lo spietato compito di decidere le sorti dei campioni in gara: l’attrice-autrice Sabrina Gregori, la giornalista Micol Brusaferro, la social media strategist Tania Andreutti, la maker Gaya Fior, l’ideatrice della rivista InTrieste Maria Kochetkova e la cantante Dorina. La cronaca di Mauro Vascotto – presidente dell’Associazione Spiz, che organizza le “Olimpiadi” – non fa sconti di pettegolezzi da spiaggia attraverso una rassegna socio-politica di riferimenti d’attualità assolutamente pop. La parola «galleria» è una hit, come pure «joza» e «tombino». «Meglio un uovo oggi che un’ovovia domani» proclama il commentatore, ed ecco pure la consigliera regionale Giulia Massolino lanciarsi travestita da gallina in versione No ovo. Il tuffo rock è dei “Måneskin”, o chi per loro, che reduci dal super concerto si lanciano in acqua uno dopo l’altro abbellettati da lustrini e pailettes. Le «chiappe» del Damiano dell’Ausonia riportano scritta quella parola tanto amata qui a Trieste che inizia per “m”. Le palette sono politicamente scorrette, ma è noto che gli esaminatori sono da tradizione corruttibili: un “bicer” in cambio di qualche voto in più. Ed è così che il pomeriggio passa mentre le giudici si vedono recapitare caraffe di spritz e birre e qualche “rebechin”. Tant’è che agli ultimi tuffi – i loro – le giudici son tutte più o meno carburate. In tutto 163 tuffi: perlopiù uomini, perlopiù triestini, una trentina si lanciano in stile sloveno, spagnolo, romeno, serbo, olandese. Non mancano sciatori, supereroi e persino l’intelligenza artificiale, che vale ai Wlf il premio speciale “Morbin”. E poi, ancora, sparsi: lottatori di sumo, bottiglie di Heineken, driver di Just Eat. Il podio qui è una bazzecola, ma la “Regina dele Clanfe” è Virginia Del Santo, il “Re” Massimiliano Di Donato. I “Pici” premiati sono Marcel Nowotny, Zeno Adami e Ryan Saksida. I “Più pici” sono Rebecca Lubich e Joel Del Santo, di 6 anni. Tra “Muli”, “Muleti” e “Muloni” la spuntano Leonardo Pitacco, Samuele Pace e Piero Sestan, i “Mati” e le “Vece Bobe” sono Davide Bucci e Umberto Bordon. Dai riflettori della cronaca all’Ausonia riecco anche Claudio Sterpin (fotografato durante il suo salto mortale all’indietro da Sebastiano Visintin...) che con i suoi 84 anni vince nella categoria dei “Meno pici” assieme a Bruna Pregara. Il premio “Ufo” a Lorenzo Cusmich, il “Giuliani nel mondo” al colombiano Cristian Javier Riccardi e l’agognata “Clanfa de Legno” a Francesco Fracasso. E, ovviamente, lo speciale “Spiz” a Paolo Stigliani - Danny Zuko, per l’aver saputo «non prendersi troppo sul serio».—
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