Giulia BassoNata sotto il segno del Leone nella terra del Leone di San Marco, quando è sbarcata a Trieste ha scoperto che, grazie all'esistenza di Barcola, delle osmize e del Viva l'A. e po' bon, si può vivere anche senza lavorare dieci ore al giorno. Conquistata da questa scoperta, ha fatto di tutto per farsi adottare: ha rinnegato la sabbia a favore degli scogli, si è innamorata della Bora dopo un'infanzia tra nebbia e zanzare e ha tentato pure di masticare qualche parola in dialetto triestino, con esiti raccapriccianti. Ha scelto di fare la giornalista, un mestiere in palese declino, per interpretare "quella in controtendenza" e aumentare il livello di difficoltà nel portarsi a casa la pagnotta. Ama Trieste in modo viscerale, anche se non è ancora riuscita ad apprezzare lo spritz bianco. Lei che è cresciuta con lo spritz arancio, possibilmente senza soda, non capisce come si possa mischiare impunemente l'acqua col vino. Quando le hanno proposto di entrare in giuria della sfida più triestina che ci sia, l'Olimpiade delle Clanfe, ha accettato con entusiasmo. Ora la domanda è: saprà sollevare la paletta bene quanto sa sollevare i calici nei suoi momenti migliori? |