Da "IL PICCOLO" di Trieste di mercoledì 5 marzo 2014
LA LETTERA DEL GIORNO
Trieste al top della vivacità giovanile. Sì, ma quale?
Se “In medio stat virtus”, come dicevano i latini riprendendo Aristotele, questo dato estremo di alta vivacità giovanile a Trieste può riflettere anche un certo eccesso del lato negativo di questa vivacità giovanile che purtoppo si sperimenta a Trieste in tanti piccoli episodi molesti di maleducazione quotidiana.
Ne sono esempi gli zainetti che ti vengono sbattuti in faccia sugli autobus, le ostruzioni dei marciapiedi all'uscita delle scuole nella totale indifferenza verso i passanti, le parolacce urlate in mezzo alla strada senza rispetto per la sensibilità altrui, i tuffi a Barcola con lunghe rincorse e cadute in mare rasenti alle persone per sollevare getti d'acqua con lo scopo di bagnare chi non lo desidera, certi modi provocatori di atteggiarsi in pubblico che mettono in imbarazzo la decenza, il rumore assordante e ripetitivo di una cosiddetta musica tenuta ad alto volume fino a tarda sera nei locali della movida, il chiacchiericcio nei bar sotto le case che continua fino a tarda notte, gli incontri indesiderati con giovani alticci che capitano specialmente nei fine settimana uscendo di casa la mattina presto.
Questo eccesso del lato negativo della “vivacità giovanile” va affrontato con regole più stringenti e con la loro effettiva applicazione da parte delle autorità preposte, ma anche con un impegno coordinato delle istituzioni a tutti i livelli per la diffusione di un modello educativo che trasmetta ai giovani la consapevolezza dei valori e dei disvalori, per esempio autodisciplina contro menefreghismo nel comportamento, modestia contro narcisismo nell'atteggiamento, decoro contro trasandatezza nell'aspetto. L’inversione della tendenza alla decadenza, non solo economica, ma prima di tutto morale della città, comincia anche dal ripristino di una vivacità giovanile sana e responsabile, centrata sullo studio, lo sport e e le arti.
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