
Riccardo Redivo è nato tra i libri e ovviamente un
imprinting del genere non poteva che portarlo a vivere nel mondo delle parole scritte. Laureato in Lettere e Filosofia (Stilistica e metrica italiana) presso l’Università degli Studi di Trieste, è nato nel 1978 a Trieste, dove vive e lavora. Per Asterios Editore ha pubblicato, nel 2008, il libretto
"La letteratura morale. Piccolo saggio su due libri di Boris Pahor" e, nel 2009, il volume
"Alda Merini. Dall’orfismo alla canzone. Il percorso poetico (1947-2009)", con prefazione di Pino Roveredo, che è una delle pochissime opere che affronti una seria ricerca sull'opera della poetessa italiana. Nello stesso anno ha scritto anche un piccolo testo, corredato dalle fotografie di Gian Paolo Faustini, su un paese della Carnia affinché non scompaia del tutto la memoria del suo antico vivere,
"Chiaulis. Un paese da preservare". Il suo ultimo libro è uscito nel 2012 e s'intitola
"Doppio canto. La poesia cantata della letteratura italiana 1900-2012. Analisi e inventario delle musicazioni", Metauro Edizioni. Dal 2010 collabora con il mensile ambientalista regionale
Konrad.
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"Per tanti motivi, alcuni dei quali personali, vorrei omaggiare la manifestazione dell'Olimpiade dele Clanfe – che sta avendo un seguito enorme, internazionale direi – con una poesiola venuta a galla come scambio a una mia assenza, che con questa mia presenza diventa ora definitiva."
Riccardo Redivo
Clanfa adriatica (per rimediare a un’assenza) ai Spiz, ai viz e ai spriz |
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Coi zenoci quasi in panza me fazo sta clanfa, da maniscalco fero el mar. Cavalcar per l’aria e far del corpo corda tesa, un arcobalen che se piega in zerca de color.
El clanfador se storzi in svolo, arpiona el mar che pena tocà studa la voia del schizo.
Co la s’ciuma de mar zercar i nuvoli de becar. |
Con i ginocchi quasi in pancia mi faccio questa clanfa, da maniscalco ferro il mare. Cavalcare per l’aria e fare del corpo corda tesa, un arcobaleno che si piega in cerca di colore.
Il tuffatore di clanfe si storce in volo, arpiona il mare che appena toccato spegne il desiderio dello schizzo.
Con la schiuma di mare cercare di prendere le nuvole. |
26 luglio 2013 (Napoli-Trieste)
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Riccardo Redivo |