Da
di Trieste di domenica 26 luglio 2015
Acrobazie, selfie e sketch
nella sfida a colpi di “clanfe”
Edizione record delle Olimpiadi: 215 in gara. Luca e Ndeye incoronati re e regina
Al trampolino anche i Clan-Festini, la pattuglia formata da otto senegalesi
di Francesco Cardella
Scordatevi la ricerca dello stile, la tensione agonistica e la brama di un podio. Alle Olimpiadi delle “clanfe” trovano posto la goliardia, una lieve e plausibile vanità e soprattutto l’ennesima riprova dell’esistenza del fattore “morbin”, dote triestina più o meno storica e spesso confutata solo tra gli scenari di osmizze, osterie e feste carnevalesche. All'Ausonia, teatro canonico dell’agone natatorio creato dall'associazione Spiz, ieri è andata in scena l’edizione numero 8, quella accompagnata sia dalla quota record di partecipanti (215) sia dalle ultime rappresentazioni climatiche di Caronte, ancora arcigno ma forse giunto ai titoli di coda.
Il caldo, la partecipazione, la saga dei selfie sparati al sole, qualche spritz in chiave di lecito doping. Le gare più atipiche della storia di Trieste e dintorni ribadiscono che il progetto è ancora portatore sano di aggregazione e di qualche spunto che trascende l’abilità nel tramutare un tuffo in uno sberleffo aereo. La testimonianza è arrivata dall'esibizione di Andrea Pisano, 47 anni, uno a cui la vita ha giocato uno scherzo pessimo rendendolo disabile a 15 anni in seguito a una caduta da un tetto e dopo un periodo di coma. Andrea ha saputo poi reagire, ha abbracciato l’attività del nuoto agonistico e ne ha fatto un modo per esorcizzare il suo dialogo quotidiano con la carrozzina. Ieri è stato lui a inaugurare le danze delle Olimpiadi delle “clanfe” riscuotendo gli applausi più convinti, veri, dell’intera giornata.
Parlare di Olimpiadi delle “clanfe” è anche saper far ricorso a qualche sketch, tema che ieri doveva tradursi nell'improbabile “scontro” sul trampolino tra il sindaco di Trieste Roberto Cosolini e il suo predecessore Roberto Dipiazza, scena simulata ma in realtà consumata in modo anonimo (e senza dire molto) con i due figuranti a mollo. Poca politica in scena ma altre e porzioni pittoresche che hanno parlano di attualità e di campanile. Capita così di vedere all'opera una delegazione di friulani, sbarcati a Trieste non per ribadire la genesi storica del frico ma per un concetto di “sana alleanza”, anzi di complicità. Accanto ai ritrovati cugini udinesi, sul trampolino anche una squadra di extracomunitari, otto in tutto e per lo più senegalesi. La lettura della “clanfa” forse ha lasciato a desiderare ma dalla loro hanno avuto almeno la scelta azzeccata del nome: i Clan-Festini.
Molto pubblico, tante “mule”, pochi vip in lizza. Il capitolo dei volti noti in salsa olimpica giuliana si risolve soprattutto con la vetrina degli Straduri Killa, gli atletici baby-ballerini saliti alla ribalta nel corso dell’ultima edizione del format televisivo Italia’s got talent.
Lo spirito c’è ma è pur sempre una gara, e come tale corredata da classifiche e punteggi, il tutto disegnato dal parere di cinque giurati e da tre parametri come il “morbin” (leggi estro coreografico), lo schizzo (la gittata dirompente dell’acqua all'impatto del tuffatore) e lo stile. Qualcuno ieri ha festeggiato un podio, eccoli: la regina delle “clanfe” è Ndeye Tall, il re è Luca Benes. Nella categoria “Più Picio e Più Picia” emergono Matteo Ziodato di 5 anni e Anna Zoch di 8. Tra i “Pici&Picie” la spunta Giulia Vacca, nei “Muleti&Mulete” gloria per Nicolas Delrio, mentre tra i “Muli&Mule” vince Elias Vattovaz.
La voce “Muloni&Mulone” premia Mario Tutone mentre fra “Mati&Babe” la spunta Andrea Saksida. Riccardo Lepore si aggiudica la categoria “Vece Bobe e Marantighe” nella Ufo, il veterano Claudio Sterpin lascia il segno. Tra i tributi speciali, il Premio Spiz è andato al gruppo “Clanfavola” dei ricreatori, mentre quello targato “Morbin” è stato assegnato al gruppo Topolini Imbratai Cinghialotti. Il più ambito nonostante tutto? La “Clanfa di legno”, insomma il tuffo peggiore, vinto da Sara Trevisini. Forse lo ha fatto apposta
LE CURIOSITÀ
Dal tripudio per il tuffo di Andrea alla performance degli Straduri
Come sempre numeroso e “caloroso” il pubblico al “clanfodromo” dell’Ausonia. A inaugurare le Olimpiadi quest’anno ci ha pensato Andrea Pisano, 47 anni, disabile da 32: la sua passione è il nuoto agonistico
Alle Olimpiadi c’è spazio anche per i più piccoli: nella categoria “Più Picio e Più Picia” medaglia d’oro per Matteo Ziodato, di appena 5 anni. Tra le bambine si è aggiudicata il podio Anna Zoch, di 8 anni.
Una super “clanfa”. Tra gli immancabili sketch, l’improbabile scontro sul trampolino tra i “sosia” del sindaco di Trieste Cosolini e il suo predecessore Dipiazza, e lo sbarco della delegazione friulana
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