Da di Trieste di domenica 28 luglio 2019
La kermesse giunge sotto la grandine alla sua dodicesima edizione
Il Re quest’anno è il dodicenne Delconte. Regina l’habitué Del Santo
“Olimpiade dele Clanfe”
La pioggia guastafeste non spegne il morbin
In gara 120 irriducibili
L'EVENTO
Francesco Cardella
Metti un pomeriggio d’estate funestato da pioggia e grandine, animato per quanto possibile dagli irriducibili cultori del tuffo “imperfetto” ma goliardico. Succede allo stabilimento balneare Ausonia, teatro ieri delle “Olimpiadi dele Clanfe” (con una sola “elle” per dare più nerbo alla matrice dialettale), edizione numero 12: la più tormentata della sua storia, incocciata negli strali climatici ma capace comunque di regalare qualche spunto, soprattutto quando il sole ha provato a illudere attorno alle 14.
Il prologo è bagnato inevitabilmente dal marchio della maschera triestina, Uolter la “Boba di Borgo”, con un Flavio Furian attorniato dai fan per la liturgia dei selfie. Prima del diluvio, il battesimo delle Olimpiade ha visto alla ribalta ancora Andrea Pisano, uno che in fatto di goliardia non ha rivali e che ama “sbeffeggiare” la disabilità e la sua sedia a rotelle con abbondanti porzioni di “morbin” dal trampolino. Canovaccio ripetuto anche ieri, con tanto di travestimento da Nella Ulcigrai, la mamma della stessa “Boba de Borgo”.
Le intemperie sono iniziate verso le 14.15 e senza mezze misure. Pioggia e grandine a profusione e nubi ancora in agguato per ulteriori stoccate. Così è stato, nonostante l’intrigante fuori programma offerto dalle libere evoluzioni dei cultori di Parkour sotto la pioggia. E mentre si ipotizzava un rinvio più che legittimo, gli organizzatori hanno optato per il proseguimento della manifestazione, deciso verso le 14.50 durante una lieve tregua del maltempo. Nel frattempo la corrente salta e con essa l’alimentazione del microfono, svolta che dipinge l’Olimpiade come un film muto e senza musica di fondo. Unico rimedio di fortuna la comparsa di un megafono. La gara si sviluppa, con in lizza 120 dei 176 attesi dopo le iscrizioni. Tra i più attesi all’agone Claudio Sterpin, 80 anni, qualche acciacco ma muscolatura eccellente: «Sono fortunato ad arrivare alla mia età in queste condizioni – ha premesso l’Azzurro d’Italia di atletica – lamento naturalmente qualcosa da “veci” ma alle Clanfe non rinuncio mai, per lo spirito e per il divertimento».
Divertimento sì ma con vincitori e vinti molto convinti nell’interpretare il tuffo secondo i canoni richiesti, ovvero stile, morbin (spirito) e capacità, all’impatto, nel provocare una gittata importante nello spruzzo d’acqua. Il Re delle Clanfe quest’anno ha 12 anni, si chiama Federico Delconte e si è affidato al personaggio tolkieniano di Gandalf. La Regina è una veterana, Virginia Del Santo, al suo quinto successo di fila. Il Premio “Morbin” va invece nella bacheca di una formazione padovana, ieri interprete all’altezza della saga della serie televisiva A-Team. La “Clanfa de Legno” è Alessio Babic. Omaggiata anche l’anagrafe: Sterpin è naturalmente il più “vecio” mentre al polo opposto troviamo Ryan Saksida di 5 anni e Veronica Blaskovic di 7. La prossima edizione sarà la numero 12. Superstizione e fato saranno i colori su cui giocare.—